2006 – ramo doro - via risorgimento 2 - Bacoli
Antica cava di epoca romana per l’estrazione del tufo pietra arenaria di colore giallo paglierino tipica dell’area flegrea di origine vulcanica nota ai geologi come periodo dell’igninbrite campana 40.000 anni c.a. il sito si presenta come una grande cavea orlata da vigneto con in fondo una grotta di grandi dimensioni utilizzata come rifugio anti aerei durante le guerre del 19° secolo. Attualmente è utilizzata dai proprietari come location per eventi.” Casualmente, un giorno, impastando la terra ci si rese conto che l’impasto riusciva a legare questo tipo di pietra a pietra ,e il puteolanis pulvis ,la pozzolana, entrò nella pratica delle costruzioni. Questa scoperta diede vita alle sperimentazioni architettoniche nelle grandi ville imperiali e nobiliari di baia, arditezze tecniche e novità formali poi introdotte a Roma nei monumenti Ufficiali.
"le suggestioni che provengono dai campi flegrei,solo che si volga lo sguardo al paesaggio con le sue sinuose superfici ed i suoi vuoti e pieni da capogiro,rimandano necessariamente ad una storia non del tutto esplorata.....un luogo così suggestivo,scavato nel tufo,esaltato dalla sua luminosità,dai suoi tagli vertiginosi,ha sopratutto il significato di un percorso nella storia sommersa di un territorio......" Michele Sovente
2009 – parco monumentale di Baia sommità della collina che sovrasta le antiche terme romane ,luogo incantevole dove si può avere una visione a 360 gradi di tutti i Campi flegrei ,per anni è stata sede del WWF attualmente e sede dell’ente Parco dei Campi flegrei .il sito è l’emblema vegetazionale tipico di macchia mediterranea , ed è luogo di transito e di avvistamento di uccelli migratori. In loco resti di ville patrizie romane.
Il percorso e gli eventi che si intendono realizzare sono intesi come momento di educazione al territorio e di messa in atto di strategie di turismo sostenibile, futuro auspicabile dei Campi Flegrei.
dicembre 2009 - momenti miti
"faccio passi brevi, procedo lentamente, totalmente rilassato, con il cuore aperto all'esperienza della pace. Non devo sbrigarmi perché non sto andando da nessuna parte. La méta è ogni passo e cammino in modo tale da lasciare sulla terra orme di pace e libertà. Con ogni passo genero l'energia della calma e della presenza mentale......
Questa energia risana e trasforma il mio essere....." Thich Nhat Hanh
2010 autumn – foresta di Cuma
La foresta di Cuma si estende per circa 10 km sul litorale nord ovest flegreo sulla sua spiaggia i greci approdarono per fondare la colonia più antica e settentrionale della magna Grecia 730 A.C. I coloni condotti da Ippocle e Megastene seguirono una colomba in volo o un fragore di cembali ,guidati dal Dio Apollo. Cuma fu centro d’irradiazione culturale , documentata da schemi urbanistici e modelli architettonici greci , con la diffusione dell’alfabeto di culti e prodotti artigianali.
La foresta di Cuma oggi è costituita da: un ambiente dunale lungo la costa, ricoperto da una fitta vegetazione di macchia mediterranea, ginestre, mirto, erica, lentisco, una lecceta millenaria e un ambiente lacustre. Alla fine del mese di maggio dopo il tramonto si può assistere alla danza di migliaia di lucciole. Lungo i sentieri affiorano resti delle civiltà egizie, greche, romane.
"lasciare l'ego da parte e diventare strumenti della natura, dare risalto a lei più che a noi stessi". R. De Gregorio
La forza e l'attrazione di "Averno" è generata dal rapporto,mentale e storico,tra natura e simbolo e deve a una lunga tradizione la sua forza evocativa.
(coronide) ruota di relazioni dove le opere vanno a contaminare e vengono contaminate dalla sua storia semantica.”Mimmo Grasso”.
2010 spring – lago d’averno
Il lago d’averno è un lago di origine vulcanica “…vi era una caverna profonda ,sassosa ed immensa per vasta apertura ,difesa da un lago nero e da tenebre di boschi, sopra il quale nessun uccello poteva impunemente stender le ali : si fatto alito si levava fino alle volte celesti, esalando dalle nere bocche ;dal chè i greci chiamarono il luogo col nome Aornon”.Ora il lago si presenta come una stupenda visione di acque e verdi rive ,una volta si presentava ricoperta da un intensa foresta ,distrutta poi dall’uso che i romani fecero ,per i loro vicini cantieri navali. Oggi si rispecchiano ancora nel lago rovine d’una grandiosa sala Termale (tempio di Apollo).In circa un ora e mezzo è possibile percorrere a piedi l’intero periplo con soste nei punti di rilevanza naturalistica sulle sponde del lago. Il paesaggio dolcissimo quanto inquietante era ed è di per sé un fisico contatto con le viscere della terra ,li Virgilio vi aveva anche “trovato” il collegamento con il mondo dell’aldilà, visitare questi luoghi diviene esercizio di riflessione sul potere dell’uomo attraverso la storia ,la natura ,la cultura e i limiti nei quali si svolge l’esistenza Umana.
Land art campi flegrei è un progetto internazionale che mira a connotare il Parco dei Campi Flegrei come spazio artistico a cielo aperto. Le opere sono, generalmente, tridimensionali perché realizzate con sassi, fiori, foglie, rami, tronchi e argilla. Esse sono lasciate al ciclo vitale della natura e alla sensibilità dei visitatori.
2011 – IL lago d’Averno
è un lago di origine vulcanica e si presenta attualmente come luogo per trascorrere il tempo libero, dalla primavera fino in ottobre numerose iniziative ricreative a cura di associazioni locali e vigneti storici ,il lago è meta privilegiata per chi ama una fruizione lenta del territorio. In questo luogo Virgilio racconta della discesa agli inferi di Enea per parlare con il defunto padre Anchise ,anche parla del calarsi in sé, nel profondo dell’essere anticipando di un millennio il viaggio Dantesco nell’aldilà. Virgilio descrive l’uso di una pianta allucinogena ,il cosiddetto Ramo D’oro ,trovato da Enea nella foresta che cingeva il lago e fatto uso prima di entrare nel regno dell’oltretomba , viaggio oracolare per ricevere consigli e soluzioni per il futuro. La forza e l'attrazione di "Averno" è generata dal rapporto, mentale e storico, tra natura e simbolo e deve a una lunga tradizione la sua forza evocativa.
2012 – lago d’averno
È situato a nord ovest di Napoli, nei Campi Flegrei la sua forma rivela la natura vulcanica di questi luoghi che si distinguono per vegetazione “macchia mediterranea “ alternata a gialla costa tufacea stratificata con lapilli, pomici e pozzolana. Il lago è orlato da vigneti storici ed è un ricco giacimento di sensazioni olfattive e visive .profumi intensi e colori, verde, giallo, arancio, rosso, bianco e viola. Con l’operazione land art il lago d’Averno diventa cerchio semantico, ruota di relazioni, luogo unitario di evoluzione culturale che si propaga.
2013 –riserva naturale dello stato cratere degli Astroni
Il cratere degli Astroni fa parte del “campo vulcanico dei Campi Flegrei che rappresenta quella che geologicamente si definisce “caldera cioè una vasta depressione della superfice terrestre, determinata generalmente dallo svuotamento della camera magmatica in seguito a ERUZIONI PARTICOLARMENTE POTENTI E DAL CONSEGUENTE CROLLO DELLE ROCCE SOVRASTANTI .La Riserva si estende per una superficie di circa 247 ettari e comprende l’intero edificio vulcanico. Sul fondo del cratere sono presenti tre depressioni, ,la prima delle quali costituisce un vero e proprio corpo lacustre denominato lago grande ,mentre le altre due sono piuttosto due piccoli stagni. Il progetto internazionale “Land Art Campi Flegrei” si propone di incentivare il turismo nel territorio attraverso percorsi artistici sostenibili ed a cielo Aperto. L’iniziativa è finalizzata all’installazione nel sito del cratere degli Astroni di opere d’arte contemporanea ,realizzate con materiali naturali biodegradabili ed ecocompatibili.
“Natura naturans. L’arte come processo creativo”, vuole focalizzare l’attenzione sul rapporto esistente tra arte e natura, dal punto di vista dei processi di creazione/distruzione.
Riteniamo che l’arte costituisca un momento fondamentale dello spirito umano, che, come ci è stato insegnato dalla grande tradizione filosofica classica tedesca, in particolare da Hegel, altro non è se non la cultura, proprio nel suo senso letterale di “coltivazione del mondo”. La possibilità stessa di segnare e marcare un territorio è cultura ".
2015 – lago d’averno
Il lago d’averno è un lago di origine vulcanica “…vi era una caverna profonda ,sassosa ed immensa per vasta apertura ,difesa da un lago nero e da tenebre di boschi, sopra il quale nessun uccello poteva impunemente stender le ali : si fatto alito si levava fino alle volte celesti, esalando dalle nere bocche ;dal chè i greci chiamarono il luogo col nome Aornon”.Ora il lago si presenta come una stupenda visione di acque e verdi rive ,una volta si presentava ricoperta da un intensa foresta ,distrutta poi dall’uso che i romani fecero ,per i loro vicini cantieri navali. Oggi si rispecchiano ancora nel lago rovine d’una grandiosa sala Termale (tempio di Apollo).In circa un ora e mezzo è possibile percorrere a piedi l’intero periplo con soste nei punti di rilevanza naturalistica sulle sponde del lago. Il paesaggio dolcissimo quanto inquietante era ed è di per sé un fisico contatto con le viscere della terra ,li Virgilio vi aveva anche “trovato” il collegamento con il mondo dell’aldilà, visitare questi luoghi diviene esercizio di riflessione sul potere dell’uomo attraverso la storia ,la natura ,la cultura e i limiti nei quali si svolge l’esistenza Umana.
Land art campi flegrei è un progetto internazionale che mira a connotare il Parco dei Campi Flegrei come spazio artistico a cielo aperto. Le opere sono, generalmente, tridimensionali perché realizzate con sassi, fiori, foglie, rami, tronchi e argilla. Esse sono lasciate al ciclo vitale della natura e alla sensibilità dei visitatori.
Questo lago, formato dalle acque del mare defluite nel cratere di un antico vulcano, una volta cantiere per le navi, comunicava con il bacino esterno per mezzo di un canale, infatti il vero e proprio porto era la “Rada di Miseno”, protetto dal mare aperto da Punta Pennata.
Il porto di Miseno fu utilizzato prima dai greci di Cuma e successivamente dai romani.
Esso è un lago costiero, separato dal mare da una barriera sabbiosa, esempio di tipica duna litoranea.
il parco della quarantena é situato a nord ovest dei campi flegrei in localitá fusaro amministrata dal comune di Bacoli. Antica area annessa alla casina vanvitelliana del 1700 utilizzata come casina e area di caccia e feste diplomatiche, qui sono venuti e hanno lasciato loro opere l'architetto Vanvitelli, il giovanissimo Mozart e Ghoete.
Il Parco Quarantenario appartiene alla fascia retrodunale tra il lago Fusaro e il tratto di spiaggia che dal promontorio di Torregaveta si estende fino al Monte Cuma.
La parte di territorio, su cui il parco insiste, appartiene al sistema "laguna costiera lago Fusaro" ed è costituito da un'ampia piana tra due corpi d'acqua, lacustre e marino, in cui i sistemi collinari e i promontori stabiliscono relazioni visive forti tra loro:
il monte Epomeo a sud e il monte Cuma a nord (le due emergenze) e il sistema continuo delle colline dello Scalandrone e di Bellavista fino al Monte di Procida col suo terminale tufaceo sull'acqua (Torregaveta con Villa Vatia).
Il parco ha forma allungata in direzione nord-sud e collega, nel suo sviluppo, due delle tre foci del lago Fusaro:
-a nord la foce borbonica, il cui ponte a due fornici conduce dal parco direttamente al sistema dei coltivi dell'ex tenuta Gaudiello,
-a sud quella di mezzo o di chiaia che il parco non lambisce direttamente.